La storia del segnatempo Rolex

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Impossibile non conoscere e apprezzare uno dei marchi più importanti di tutto il settore degli orologi. Stiamo inevitabilmente facendo riferimento a Rolex, un colosso vero e proprio che è stato fondato a Londra nel lontanissimo 1905.

Erano i primi anni del Novecento e nessuno avrebbe mai potuto immaginare quale drammatica e pericolosa spirale avrebbero potuto prendere i successivi decenni, con le due Guerre Mondiali e non solo. L’idea di un marchio dedicato alla realizzazione di orologi di qualità fu di un ragazzo di origini tedesche. Aveva solo 25 anni e si chiamava Hans Wilsdorf e, in compagnia del suo fratellastro Alfred Davis, ebbe un’intuizione geniale.

Come si può facilmente intuire, il primo nome dell’azienda non fu Rolex, quanto piuttosto “Wilsdorf & Davis”, venendo poi ribattezzata solo in seguito come Rolex Watch Company. In tanti si chiedono ancora oggi il motivo per cui è stata usata tale denominazione. Ebbene, il nome Rolex deriva da un mix tra due parole di origini transalpine, ovvero “horlogerie exquise”, molto più facile da memorizzare e pure da ricordare. Il marchio Rolex fu oggetto poi di deposito e relativa registrazione nella vicina Svizzera, per la precisione a La Chaux-De-Fonds, giusto tre anni dopo la prima brillante intuizione dei fondatori, nel 1908.

Un mito che sorge in Europa ai primi del Novecento

In un primo momento, lo scopo di questa nuova azienda era quello di provvedere all’importazione in Inghilterra di tutti quegli orologi svizzeri che venivano realizzati da Hermann Aegler, che poi tra l’altro divenne socio del marchio Rolex.

Gli orologi che erano oggetto di assemblaggio erano firmati Dennison, ovvero un’azienda che si occupava di costruire le casse. Solo in un secondo momento tali modelli venivano personalizzati da parte dei vari gioiellieri, anche chiaramente in relazione a quelle che erano le richieste e le principali preferenze.

Qualche anno più tardi, per la precisione nel 1912, ecco che la Rolex cambiò la sede, passando in Inghilterra. Qui, Wilsdorf ebbe un’altra geniale intuizione, ovvero quella di provare a realizzare degli orologi dal prezzo più alla portata degli avventori. Le principali problematiche, però, erano successivamente legate alle tasse che avevano ad oggetto l’importazione. Hans, in questo senso, prese la decisione di trasferirsi ancora una volta a Ginevra. Nella ben nota località svizzera, tre anni più tardi, mise in piedi l’azienda che produceva orologi di lusso, denominata per l’appunto Rolex S.A., che qualche tempo dopo si spostò per l’ennesima volta, in questo caso a Bienne. Il primo trasferimento dell’azienda in territorio svizzero non avvenne certo per motivi casuali. In effetti, nel corso della prima guerra mondiale, il fatto che Hans Wilsdorf aveva origini tedesche, avrebbe potuto causare una serie di problematiche importanti all’azienda.

Un logo che è diventato un simbolo famoso in tutto il mondo

Alzi la mano chi non riesce a riconoscere il famoso simbolo di Rolex. Stiamo facendo riferimento alla corona con le proverbiali cinque punte, che venne proposta per la prima volta nel 1925. Quel che più sorprende, però, è che la Rolex, ancora oggi, dopo tutta la fama che è stata raggiunta, e pure gli incredibili guadagni, è un’azienda rimasta a conduzione familiare. In che modo? Tutto merito di un’intesa che è stata raggiunta all’atto di fondazione della società, che non consente alla Wilsdorf & Aegler di lanciarsi nel mercato azionario e, di conseguenza, si tratta di una garanzia relativa al fatto che le tradizioni dei fondatori potessero essere tramandate di generazione in generazione.

Il primo segnatempo da polso del marchio Rolex venne realizzato nel 1910: in questo caso, ottenne per la prima volta il certificato di cronometro. Sedici anni dopo, ecco arrivare un brevetto, per merito dell’Oyster. Tra l’altro, un primo fatto di cronaca e di sport che ha reso celebre questo marchio è legato all’impresa compiuta da Mercedes Gleitze, ovvero la prima donna che ha effettuato la traversata della Manica nuotando, avendo al polso proprio tale modello.

Un’evoluzione continua fino ad oggi

rolex submariner

Correvano i primi anni Trenta, invece, quando venne realizzato il primo modello a carica automatica: stiamo facendo riferimento al Perpetual. Nel giro di sei anni, vennero lanciati sul mercato anche i Precision, ovvero dei segnatempo che avevano il pregio di resistere rispetto all’acqua ed erano noti e apprezzati per avere la carica manuale. Il primo Datejust, invece, venne lanciato solamente nel 1945.

 

Rolex Datejust

 

Quest’ultimo è il primo modello dotato di carica manuale, che ha ottenuto la certificazione di cronometro, avendo la data riportata sul quadrante. Negli anni successivi vennero lanciati altri modelli di grande pregio e fascino, ma fu il 1953 uno degli anni della svolta per il marchio Rolex. Il motivo è facile da intuire, dato che la casa produttrice realizzò la nuova icona degli orologi Submariner, ovvero la referenza 6204.

 

Rolex Submariner Ref. 6204

 

Otto anni più tardi sul mercato compare il Seadweller, in grado di resistere anche fino a oltre 600 metri di profondità in acqua. La scritta Daytona, invece, fa capolino sui primi modelli Rolex nel 1965.

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