Audemars Piguet Royal Oak: storia e 50esimo anniversario

Audemars Piguet Royal Oak 01

Audemars Piguet Royal Oak il 15 aprile 2022 ha compiuto 50 anni dalla sua nascita. Un’occasione importante, perché si è trattato di un anniversario da non dimenticare. Per la ricorrenza si è avuto il lancio del 49 millimetri extra piatto, che è conosciuto anche come Jumbo. Si tratta di un prodotto innovativo, anche perché la novità è rappresentata dal calibro di manifattura 7121 che sostituisce il 2121. Monta un motore speciale, che sarà caratteristico non soltanto di Jumbo, ma di tutti gli orologi del 2022. Quindi Jumbo è un nuovo modello di Royal Oak dalle caratteristiche davvero speciali. Ma qual è la storia degli orologi Audemars Piguet Royal Oak? Scopriamo di più su questo argomento.

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Audemars Piguet Royal Oak Jumbo

La storia di Audemars Piguet Royal Oak

L’Audemars Piguet Royal Oak rappresenta l’emblema di un orologio di lusso, elegante, che può vantare una grande storia. Infatti l’orologio di cui stiamo parlando è il segno preciso della produzione di orologeria svizzera.

Ha saputo incontrare il gusto e le preferenze di molti, grazie al fatto che si è ridefinito anche come orologio sportivo. Infatti è stato il primo prodotto di questo tipo che si è contraddistinto fra quei classici prodotti sportivi di lusso che sono stati prodotti in passato. È chiaro che la casa di produzione ha rischiato anche con un orologio del genere, perché non sapeva se veramente avrebbe incontrato le preferenze degli utenti.

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Audemars Piguet Royal Oak

Ma in quel periodo, quando è stato prodotto l’Audemars Piguet Royal Oak, l’azienda aveva bisogno di rinnovarsi. Fortunatamente questo prodotto ottenne un grande successo e ne furono realizzati tantissimi modelli e versioni differenti. Era il 1972, una data che va ricordata, perché ha segnato un pezzo di storia nel settore.

Il ruolo dell’Italia nella storia di Audemars Piguet Royal Oak

Un ruolo importante nella produzione di questo orologio di cui stiamo parlando ha avuto anche l’importatore italiano Carlo De Marchi. È stata sua infatti l’idea di chiedere un orologio nuovo, incentrato sul carattere sportivo e in grado di superare altri prodotti che erano in produzione a quell’epoca.

Il gusto italiano è tipico e risalta in maniera profonda. I nostri connazionali fin da sempre hanno amato la moda e in quell’occasione desideravano un orologio che sapesse trasmettere un’immagine nuova, da sfoggiare in tutte le occasioni.

Audemars Piguet Royal Oak

Il progetto elaborato da Gérald Genta

Il progetto per la realizzazione dell’Audemars Piguet Royal Oak è stato affidato a Gérald Genta, un designer che a quel tempo era diventato particolarmente famoso per essersi impegnato in questo campo di progettazione.

Sono state proprio dalle idee di Genta che sono nate le possibilità di rivalutare l’orologio di forma tonda e l’uso di un materiale speciale come l’acciaio inossidabile, comunque di elevata finitura. Per questo suo progetto Genta si è ispirato ai suoi ricordi d’infanzia. Infatti una volta, quando era piccolo, il famoso designer si trovava sul Pont de la Machine a Ginevra. In quell’occasione è rimasto colpito da un casco da palombaro, realizzato con otto bulloni e un giunto di caucciù, che servivano a trattenere il vetro.

Per questo, già in una sola notte, gli venne l’idea di realizzare una cassa di orologio che ricordasse in tutto e per tutto il casco da palombaro. Genta si ricordò di come quegli elementi che aveva notato riuscissero a proteggere la vita di una persona mentre si trovava in immersione. Lo stesso voleva fare con l’orologio, in modo che il suo movimento fosse protetto dall’acqua.

Quindi scelse la forma dell’ottagono, all’interno del quale inscrivere la forma circolare del quadrante. Il tutto è stato arricchito con il posizionamento di alcuni dadi che sono stati posti all’interno della lunetta e che si contraddistinguono sempre per la loro forma ottagonale. Dentro questi dadi si collocano le viti.

Audemars Piguet Royal Oak

L’origine del nome dell’orologio

Per quanto riguarda il nome dell’orologio di cui stiamo parlando, dobbiamo andare indietro nelle vicende storiche dell’Inghilterra. Stiamo parlando in particolare del 6 settembre 1651, quando Carlo II, che sarebbe stato successivamente re, è riuscito a trovare un rifugio mentre scappava dalle truppe di Cromwell. Il rifugio era costituito dai rami di una quercia. Proprio in questo luogo Carlo II trascorse la notte e la quercia, che in seguito fu chiamata Royal Oak (quercia reale), rappresenta il punto di inizio che permetterà la conquista del trono.

Successivamente, nel periodo tra il 1769 e il 1914, la Marina Britannica decise di assegnare a delle navi la denominazione di HMS Royal Oak, proprio per ricordare l’evento storico di cui abbiamo parlato. In effetti la dicitura Royal Oak è molto diffusa anche attualmente nella tradizione della Gran Bretagna.

In riferimento alle navi denominate Royal Oak, in particolare, dobbiamo ricordare che, tra le caratteristiche delle imbarcazioni, c’erano lo scafo in legno di quercia e i portelli dei cannoni con forma ottagonale.

Il Royal Oak fu presentato in via ufficiale nel 1972 al Salone di Basilea e, anche se il successo non arrivò immediatamente, in seguito le cose cambiarono notevolmente. Un’idea davvero interessante, alla base di questo orologio, ha portato alla diffusione di un prodotto che nel corso del tempo ha subito dei cambiamenti, ma è stato sempre fedele alla sua tradizione.

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